Le donazioni avvenute nel corso degli anni da parte degli artisti sono state elemento fondante e propulsore del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe a partire dalla donazione dal gruppo di disegni e incisioni di Tono Zancanaro effettuata nel 1992 dal figlio adottivo Manlio Gaddi, che nel 1992 dette origine alla raccolta. Nel corso degli anni numerose donazioni hanno avuto luogo, tutte celebrate attraverso mostre e cataloghi dedicati.
Insieme ad altri materiali – come le opere vincitrici del Premio Santa Croce Grafica e del Premio Ex libris - piccola grafica – esse fanno oggi parte di una preziosa e vasta collezione continuamente accresciuta grazie alla generosità degli artisti.
Nel 2018, grazie alla segnalazione di Luigi Fatichi, la famiglia di Gustavo Giulietti, con Loretta Dolcini come esecutrice testamentaria, ha voluto donare al Gabinetto dei Disegno e delle Stampe 127 tra disegni, incisioni, stampe oltre a lastre e altri materiali d’archivio dell’artista e una parte dei materiali è stata mostrata nel 2019 presso il Centro Espositivo di Villa Pacchiani.
La digitalizzazione dei materiali che compongono la donazione Giulietti fa parte di un ampio e ambizioso progetto di digitalizzazione dell’intera raccolta del GDS per ampliare la conoscenza delle opere e degli artisti, per migliorare la conservazione, la cura, la gestione e la fruizione dell’intero patrimonio.
La donazione Giulietti consta di 127 pezzi: scelti con attenzione, donati per costruire un percorso in una dimensione privata dell’artista Giulietti, quella del disegno, dell’incisione, della stampa, della grafica a china e a matita. Un dialogo intimo con le possibilità del gesto e delle tecniche come strumenti di espressione poetica, di pensamenti e riflessioni che hanno poi trovato una forma stabilizzata nella vasta produzione di pittura, scultura.
La donazione comprende anche disegni e stampe di una collezione di Giulietti che documenta le sue relazioni professionali e affettive intrecciate nella stamperia d’arte “Il Bisonte”, prima a fianco di Rodolfo Margheri in un apprendistato fondamentale per la vita di Giulietti uomo e artista, poi nella veste di direttore tecnico, incarico ereditato alla morte di Margheri.
La donazione permette di documentare, come una sorta di sottotraccia di lavoro, l’attività di Giulietti dagli anni Cinquanta e Sessanta dominati da un gesto informale, le grandi figure e vivaci colori che caratterizzano l’attività di Giulietti degli anni Settanta, in dialogo – oltre che con uno stile e un cultura – con intellettuali che hanno accompagnato il suo lavoro. E poi i frottage e i paesaggi artificiali degli anni Ottanta e Novanta. Fino alle dissoluzioni della forma testimoniate dai carboncini degli ultimi anni.
Progetto vincitore del PAC2021 Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura |